Conosciamo le creme solari

SPF, Fototipi, Filtri chimici e fisici, Raggi UVA e UVB

Con l’arrivo della bella stagione iniziamo a scoprirci e a passare più volentieri lunghe ore sotto al sole, magari passeggiando al parco o facendo un giro in bicicletta, o soggiornando al mare o in montagna. Tutti ormai sanno che una esposizione senza le giuste precauzioni può provocare danni importanti: arrossamenti, scottature, ustioni, eritemi. Un comportamento che a lungo andare porta ad un invecchiamento precoce della nostra pelle, con la comparsa di rughe e antiestetiche macchie fino, nei casi più gravi, a forme tumorali come il melanoma. Pochi sanno però destreggiarsi tra le mille protezioni solari disponibili sul mercato, per questo motivo è bene fare un po’ di chiarezza.

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Cosa vuol dire SPF?

Quando acquisti una protezione solare il numero indicato accanto alla dicitura “SPF” è sicuramente la prima cosa che guardi. Ma sai veramente cosa significa? SPF è l’acronimo di “Sun Protection Factor (Fattore di Protezione Solare) ed è un indice utilizzato per rappresentare il livello di protezione di un prodotto solare contro i raggi UV. Il concetto di SPF è stato introdotto solo nel 1974, prima infatti si parlava di MED, acronimo di “Minima Dose Eritematosa”, ossia il minor dosaggio di raggi UV sufficiente per sviluppare l’eritema su pelle non protetta.

I prodotti che possono essere definiti come protezioni solari devono possedere un valore di SPF compreso nei seguenti range:

  • SPF 6-10 (protezione solare bassa);
  • SPF 15-20-25 (protezione solare media);
  • SPF 30-50 (protezione solare alta);
  • SPF ≥ 50+ (protezione molto alta).

Il valore di SPF minimo consentito è pari a 2, ma i prodotti che possiedono un valore inferiore a 6 devono riportare sulla confezione la sola dicitura di “abbronzanti”.

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Che fototipo sei?

Siamo tutti diversi, a partire dalla pelle. Non tutti reagiamo allo stesso modo ai raggi solari, ma che tu abbia una pelle sensibile o una scura e resistente, la parola d’ordine è protezione! Per un’adeguata protezione bisogna scegliere il prodotto con il valore di SPF più indicato per il proprio fototipo, applicare la giusta quantità di prodotto e frequentemente (almeno ogni due ore), nonché dopo essersi bagnati e dopo aver sudato.

Se non sai che a che fototipo appartieni tieni presente che ne sono stati individuati 6, diversi in base a colore dei capelli, colore degli occhi, presenza di lentiggini, carnagione e capacità di abbronzarsi.

  • fototipo 1: pelle molto chiara, capelli biondi o rossi,  occhi chiari e lentiggini;
  • fototipo 2: pelle chiara capelli e occhi chiari;
  • fototipo 3: pelle chiara capelli chiari o castani e occhi bruni;
  • fototipo 4: pelle olivastra, capelli bruni occhi bruni;
  • fototipo 5: pelle scura, capelli neri e occhi neri;
  • fototipo 6: pelle nera, capelli neri e occhi neri.

Filtri solari: chimici o fisici? 

Le creme solari presenti sul mercato hanno l’obbligo di rispettare precisi requisiti di legge e superare una serie di test che garantiscono la loro efficacia contro i raggi UVA e UVB, fondamentali per determinare l’SPF dichiarato sul packaging.  Diverse sono le tipologie di formulazioni sul mercato, abbiamo infatti creme solari con filtri chimici o con filtri fisici. Come tutti i cosmetici, anche i solari sono disciplinati da un proprio Regolamento: REGOLAMENTO (CE) n. 1223/2009 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO. In particolare l’allegato VI elenca tutti i filtri UV autorizzati e la loro massima concentrazione utilizzabile. Ma vediamo nel dettaglio la differenza tra filtri fisici e chimici:

Filtri fisici: chiamati anche “filtri inorganici”, sono sostanze che possiedono grazie alla  loro opacità, proprietà schermanti, ossia oppongono un vero e proprio schermo alle radiazioni UV. Formati da piccole particelle minerali che riflettono i raggi solari, respingono sia le frequenze UVA che quelle UVB, per cui queste non possono più raggiungere la cute. Proteggono la pelle attraverso un meccanismo di riflessione/diffusione. Gli schermanti fisici più utilizzati sono l’ossido di zinco e il biossido di titanio (quest’ultimo è un ottimo ingrediente per le creme solari ma la sua lavorazione non è affatto facile e tende a lasciare una patina bianca sulla pelle).

Filtri chimici: chiamati anche “filtri organici”, sono sostanze di sintesi che catturare l’energia delle radiazioni UV per evitare che queste raggiungano e, di conseguenza danneggino, le cellule dell’epidermide e del derma. I filtri chimici scompongono le radiazioni del sole trattenendo l’energia per poi rilasciarla sotto forma di calore e/o fluorescenza. I filtri solari chimici hanno il vantaggio di essere, rispetto ai fisici, più facilmente lavorabili e di consentire la realizzazione di cosmetici dalla texture più leggera e facilmente spalmabile per il consumatore finale.

Purtroppo alcuni filtri solari contenuti nei cosmetici sono dannosi, per l’uomo e per l’ambiente, per esempio:

  • Oxybenzone: penetra nella cute ed agisce come fotosensibilizzatore, ovvero significa che, con l’esposizione della pelle alla luce, si assiste ad un aumento dei radicali liberi;
  • Retinil palmitato: accelera la crescita delle cellule maligne.

Diversi studi scientifici hanno confermato la presenza di:

  • filtri solari nel latte materno durante la prima fase dell’allattamento al seno (6-14 giorni dopo la nascita) a seguito dell’applicazione di creme solari sulla pelle e nell’urina;
  • bio-accumulo di filtri solari in diverse specie animali e habitat (laghi, fiumi, mari), valutando la possibilità della loro dispersione nell’ambiente acquatico e nella catena alimentare e la loro conseguente contaminazione.
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Le differenze tra raggi UVA e raggi UVB

Raggi UVA (340-400 nm):

  • penetrano l’epidermide e raggiungono il derma;
  • pur essendo meno energetici rispetto agli UVB sono responsabili del photoaging e della fotocarcinogenesi;
  • promuovono il rilascio di melanina generando una abbronzatura effimera che compare dopo poche ore e scompare dopo circa 36 ore (“pigmentazione diretta immediata”).

Raggi UVB (290-320 nm):

  • raggiungono gli strati dell’epidermide senza oltrepassarlo;
  • sono radiazioni ad elevata energia responsabili della comparsa di eritemi e scottature;
  • sono responsabili della sintesi di melanina e dell’abbronzatura che compare dopo circa 3 giorni e della sintesi della vitamina D (“pigmentazione indiretta ritardata”).
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Perché scegliere Hyalusun®

La nostra linea solare Hyalusun® nasce per prevenire i danni del sole, prendendosi cura della pelle e proteggendola a ogni età.

Il suo segreto? L’innovativo sistema Dermahyal® Sun System. Abbiamo sviluppato una formula unica incapsulando i filtri solari in Acido Ialuronico Reticolato, un brevetto studiato per:

  • ridurre fino al 50% l’assorbimento cutaneo degli agenti chimici dannosi;
  • ridurre la quantità di filtri solari nella formulazione;
  • migliorare la tollerabilità cutanea;
  • donare alla protezione solare anche un effetto idratante e anti-aging prolungato;
  • ottenere un effetto barriera contro l’inquinamento atmosferico;
  • aumentare la fotostabilità dei filtri solari;
  • prevenire l’iperpigmentazione localizzata.
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